GASTROSTOMIA ENDOSCOPICA PERCUTANEA (P.E.G.)

 

CHE COS’È

Alcune malattie (neurologiche, infettive, tumorali) possono determinare un’incapacità temporanea o definitiva ad alimentarsi attraverso la bocca. In queste situazioni è necessario assicurare al paziente una nutrizione che può avvenire per via parenterale (infusione in vena attraverso fleboclisi), o per via enterale posizionando un sondino che attraverso il naso viene fatto arrivare nello stomaco o nell’intestino. Entrambe queste soluzioni presentano numerosi problemi quando l’alimentazione debba durare per lunghi periodi. Fino a pochi anni fa l’alternativa era la gastrostomia o la digiunostomia chirurgica (posizionamento di un piccolo tubicino attraverso un foro praticato nello stomaco o nell’intestino), per le quali era necessario l’intervento chirurgico in sala operatoria, in anestesia totale o locale. Oggi è possibile posizionare per via endoscopica questo piccolo tubicino per l’alimentazione (gastrostomia o digiunostomia pecutanea endoscopica).

COME SI SVOLGE

Si utilizza un gastroscopio, del diametro circa di 1 centimetro che viene introdotto delicatamente attraverso la bocca e fatto arrivare nello stomaco  L’esame non provoca particolari fastidi in quanto viene eseguito presso il nostro Centro in sedazione (cosciente o sedazione profonda). La luce del gastroscopio nello stomaco viene riflessa sulla parete dell’addome. In questo punto il medico, dopo aver effettuato un’anestesia locale della cute, fa entrare nello stomaco, attraverso la parete dell’addome, un piccolo ago. Attraverso l’ago viene fatto scorrere un sottile filo, che viene afferrato nello stomaco attraverso il gastroscopio ed estratto dalla bocca, per poter introdurre il tubicino che consentirà l’introduzione degli alimenti direttamente nello stomaco o nell’intestino

QUALI SONO LE COMPLICANZE

La gastrostomia e la digiunostomia percutanea endoscopica sono procedure sicure, gravate da minori complicanze rispetto all’intervento chirurgico. La complicanza più frequente è l’infezione della ferita. Raramente si possono verificare: ematoma della parete intestinale che necessita di drenaggio; perdita di contenuto gastrico dalla stomia; dislocazione del tubicino per la nutrizione, che può richiedere la ripetizione della procedura; peritonite.

RACCOMANDAZIONI PER UNA CORRETTA UTILIZZAZIONE DELLA GASTROSTOMIA

Controllare la pervietà della sonda prima dell’inizio dell’alimentazione; in caso di ostruzione, provare a forzare con una siringa di acqua tiepida da 5-10 cc e/o aspirare con una siringa da 50 cc; durante e nei 60 minuti successivi all’alimentazione è consigliabile rimanere in posizione semiseduta; dopo ogni pasto, lavare il tubicino con 30-50 cc di acqua e chiudere poi i tappini della sonda; pulire almeno tre volte alla settimana la cute circostante con acqua e sapone e disinfettare la zona di fuoriuscita del sondino con acqua ossigenata; per evitare la rimozione accidentale, coprire con una garza sterile; in caso di vomito, interrompere l’alimentazione per alcune ore. Successivamente riprovare con una minore quantità e con infusione più lenta; in caso di diarrea, diminuire la concentrazione e la velocità di afflusso del liquido di nutrizione; se persiste, consultare il medico; la rimozione accidentale della gastrostomia non è una complicanza grave; è sufficiente ricoprire la piccola ferita con una garza sterile e consultare il medico

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