DEFINIZIONE E SINTOMI

Una ragade anale è una piccola ferita del bordo e/o del canale anale che può causare dolore, emorragia e/ o prurito.

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Le cause che la provocano possono essere un’evacuazione difficile di feci dure e asciutte, episodi di diarrea e l’infiammazione dell’area anorettale. Anche lo stress, determinando uno spasmo dello sfintere anale interno, può creare i presupposti per la sua formazione. In alcuni casi può essere la manifestazione anale di una malattia infiammatoria intestinale per cui il suo trattamento in tali casi è diverso rispetto a quello della ragade più comune.

 

TRATTAMENTO MEDICO

Un’alta percentuale di ragadi anali guarisce spontaneamente con aggiustamenti di tipo igienico-alimentare.La terapia classica è basata sull’uso dei dilatatori anali, che però garantisce la guarigione in non più del 75% dei casi. Buoni risultati si sono ottenuti con l’applicazione locale di creme alla nitroglicerina o nifedipina, purchè perdurino per almeno 6 settimane, con costanza. Tutto ciò va accompagnato a • corretto regime alimentare; • regolarizzazione dell’alvo mediante un maggiore apporto dietetico di fibre vegetali e di acque alcaline; • utilizzo di sostanze idrofile, sia naturali che di sintesi, lubrificanti o lassativi osmotici per ridurre l’attrito locale; • riduzione dell’ipertono muscolare mediante autodilatazioni quotidiane; • utilizzo di prodotti topici cicatrizzanti. La chirurgia va riservata solo ai casi refrattari alla terapia conservativa.

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